Sesso e violenze sulle soldatesse, indagato anche Parolisi

TTERAMO – Violenza, minacce e ingiurie. Queste sono le accuse mosse verso 12 indagati della caserma Clementi di Ascoli Piceno. L’accusato principale è un sergente, G. M., che alla fine della giornata invitava le allieve nell’Ufficio del plotone, dove – secondo l’accusa – tentava approcci sessuali. Nei guai è finito anche Salvatore Parolisi, già condannato a 30 anni per l’omicidio di sua moglie Melania e detenuto al carcere di Castrogno a Teramo. "Lo stanno indagando per averle ricevute al termine dell’addestramento, lui però dice che non è andata così", si difende il caporalmaggiore tramite il suo avvocato.

LE INTERCETTAZIONI: "Devi offrirti a me e poi agli altri"

“Devi offrire te stessa a me e poi agli altri istruttori. Mi devi dire se sei vergine o meno”. Questo è quanto si sarebbe sentita dire una delle allieve soldatesse della caserma Clementi di Ascoli Piceno, la stessa del caporalmaggiore Salvatore Parolisi, condannato a 30 anni per l’omicidio della moglie Melania Rea. Il caporal maggiore è indagato, seppure per un episodio minore, anche nella nuova inchiesta aperta dalla procura militare di Roma. I reati su cui si indaga sono violata consegna, violenza contro minore, minacce e ingiurie.

La bacheca Facebook del caporalmaggiore piena di messaggi di solidarietà delle sue "fan"
Intanto nonostante la condanna a 30 anni per l’omicidio della moglie Melania Rea, Salvatore Parolisi ha un nutrito stuolo di fan, molti di loro sono donne. Sono, infatti, oltre 1700 i messaggi di solidarietà postati sulla bacheca Facebook della pagina “Salvatore Parolisi innocente”. Alcuni di essi inequivocabili: “Parolisi ti sono vicina con il mio cuore”, “Io ti credo! Parolisi libero subito!”, Anch’io credo all’innocenza di questo angelo”.
Alcune donne esaltano la bellezza del caporalmaggiore, altre gli ricordano di tenere duro per sua figlia, altre invece lo incitano a rivelare chi sia il vero assassino di sua moglie che lui starebbe coprendo. Un utente azzarda addirittura un’analisi psicologica partendo dai suoi tratti somatici che "indicano una persona equilibrata non incline alla violenza, mentalmente stabile”.